Sanac
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Sanac di Grogastu

1939 si costituisce in Cagliari, con l'acquisizione dello stabilimento "Società Ceramica Industriale Cagliari" il primo nucleo di quella che diventerà successivamente l'attuale SANAC.

Dopo la fine del periodo bellico, attorno al 1948 sorge uno stabilimento alla periferia della città, che sfruttando la presenza nel territorio di cave di argilla e caolino, produrrà refrattari silico-alluminosi sino a metà degli anni '80, quando la crescita urbana rende impossibile la presenza di uno stabilimento di refrattari in mezzo ai quartieri cittadini.
Anni prima, nel 1974, per far fronte alle ingenti richieste di refrattari da parte delle industrie siderurgiche, in particolare di quelle emergenti(Algeria, Egitto ed Iran) viene costituito nella nuova Zona Industriale lo stabilimento attualmente denominato Grogastu, costituito principalmente di due capannoni: uno dedicato ai refrattari per i "tubi spina" di colata delle siviere, il secondo ai mattoni per le pareti ed i fondi delle siviere.

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Nel 1983 il primo capannone viene ceduto. Lo stabilimento di Grogastu è oggetto all'inizio degli anni '90 (in concomitanza con la chiusura di un altro stabilimento Sanac a Genova Bolzaneto) di una sostanziale trasformazione impiantistica, con la concentrazione di tutte le produzioni di refrattari formati silico-alluminosi ed alluminosi.

1995, a seguito della privatizzazione di ILVA, Sanac Grogastu entra a far parte del Gruppo RIVA Acciai, oggi RIVA FIRE.

I mattoni prodotti trovano impiego nel settore metallurgico (in particolare dell'alluminio) e siderurgico. Oltre alle murature refrattarie di siviere e paniere, lo stabilimento è specializzato nei rivestimenti delle cokerie (rigeneratori), degli altoforni e dei recuperatori di calore ad essi asserviti (cowper). Notevole sviluppo ha avuto da metà degli anni '90 la produzione di mattoni speciali a base di Al2O3–MgO–C per carro siluro e siviere di trattamento.

L'unità produttiva è situata ad una quindicina di chilometri da Cagliari, nella Zona Industriale di Macchiareddu; si estende su una superficie di circa 16 Ha, con circa 23.000 mq coperti, ed occupa attualmente una settantina di dipendenti. Dispone di più linee di macinazione e miscelazione delle materie prime, di una decina di presse oleodinamiche automatiche asservite da robot, e di una linea di essiccazione (forno alimentato a GPL), per prodotti speciali e una di cottura per mattoni tradizionali (forno a tunnel alimentato con olio combustibile denso BTZ, per cotture sino a 1500°C).

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